(AVInews) – San Giovanni d’Asso, 6 mag. – Con circa 80mila tartufai tesserati in Italia e una media presumibile di due o tre cani per ciascuno di esso, pur in assenza di una specifica anagrafe canina, si calcola che nel Paese siano almeno 200mila i cani addetti alla cerca del tartufo. Numeri importanti come quelli, d’altronde, registrati durante il secondo webinar organizzato mercoledì 5 maggio dalla comunità del tartufo, coordinata dall’Associazione nazionale Città del tartufo (Anct). Circa 2mila, infatti, sono stati i contatti avuti durante l’ora e mezza di diretta sulla pagina Facebook dell’Anct, in cui sono state affrontate le tematiche relative al cane da tartufo, al suo addestramento e al benessere animale.
Il webinar. A coordinare l’incontro online è stato il direttore dell’Anct Antonella Brancadoro. Dopo i saluti di Michele Boscagli, presidente dell’Anct, Fabio Cerretano, presidente della Federazione nazionale associazioni tartufai italiani, e di Isabella Gianicolo, del Centro nazionale studi tartufo di Alba, sono intervenuti Pier Paolo Mussa, docente di nutrizione animale all’Università di Torino e autore di ‘Allevamento e benessere del cane da tartufo’, Giancarlo Bressano, veterinario, vicepresidente dell’Unione associazioni trifulau piemontesi e membro del Consiglio del Centro nazionale studi tartufo di Alba, e Luigi Di Bacco, addestratore cinofilo e tartufaio di Sulmona (Aq).
Gli interventi. Nel corso dell’evento, i relatori hanno anche risposto a decine di domande giunte in diretta dal pubblico, molte delle quali sulle tecniche di addestramento dell’animale e su quali siano le razze canine più adatte a una simile attività: in particolare il Lagotto romagnolo, il Setter, il Bracco ungherese, quello tedesco e quello italiano, il Cocker Spaniel inglese, il Pointer, lo Spinone, lo Springer ma anche meticci.
In chiusura dell’iniziativa, dal titolo ‘Il cane e il cavatore: un legame che profuma di tartufo’, è stato annunciato anche un terzo appuntamento, ancora da programmare, sul tema dell’habitat e dell’ecosistema del tartufo. Questa serie di appuntamenti culturali accompagna il periodo di attesa rispetto alla decisione del Comitato intergovernativo Unesco relativamente alla candidatura italiana ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali’ per l’iscrizione nell’elenco dei beni immateriali dell’umanità.
Nicola Torrini