ECONOMIA
  by Rossana Furfaro Published: martedì 25 giugno 2019 15:42:33

Ccnl in scadenza per 20mila agroalimentari umbri: le proposte dei sindacati

Fai, Flai, Uila chiedono per industria e cooperazione alimentare aumenti di 205 euro al mese - Contrasto al caporalato, incrementi salariali e di welfare per i lavoratori agricoli

  • Bruschi (Fai-Cisl), Marcaccioli (Uila-Uil ), Greco (Flai-Cgil)
  • Bruschi (Fai-Cisl), Marcaccioli (Uila-Uil ), Greco (Flai-Cgil)
(AVInews) – Perugia, 25 giu. – Aumento salariale mensile di 205 euro lordi per il prossimo quadriennio e, a carico delle imprese, fondi per integrazione sanitaria, sostegno alla maternità e paternità, cassa rischio vita e previdenza integrativa. Sono questi i principali punti contenuti nella piattaforma sindacale di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl) dei settori industria e cooperazione alimentare. Le richieste, già approvate da 300 delegati riuniti in assemblea, sono state presentate martedì 25 giugno a Perugia dalle organizzazioni sindacali regionali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil dell’Umbria. Presenti i tre segretari regionali, rispettivamente Dario Bruschi, Michele Greco e Daniele Marcaccioli, i quali hanno anche illustrato le proposte relative al rinnovo dei Contratti provinciali dei lavoratori (Cpl) agricoli e florovivaisti di Perugia e Terni. Complessivamente in Umbria, sono circa 20mila i lavoratori stagionali o con contratti a tempo indeterminato interessati a questa doppia fase contrattuale.

Le parole di Marcaccioli (Uila-Uil). “Il comparto agroalimentare – ha esordito Marcaccioli – è l’unico in Italia che ottiene buone performance. Nel 2018 ha aumentato la produttività di quasi il 5 per cento e si calcola che le esportazioni continueranno ad aumentare in maniera sostanziale. Vogliamo che questa ricchezza torni in parte anche ai lavoratori così da far ripartite i consumi interni, perché se i cittadini hanno maggiore possibilità di spesa è l’intera economia che ne trae giovamento”.

Welfare e previdenza sanitaria integrativa. Nel comparto industria e cooperazione alimentare, oltre alla richiesta economica, la piattaforma dei sindacati è incentrata su welfare e previdenza sanitaria integrativa. “Oggi – ha spiegato Marcaccioli –, con il problema delle lunghe liste d’attese nella sanità pubblica, molti cittadini sono costretti a ricorrere a prestazioni erogate in regime privatistico. Agli attuali 10 euro che le imprese già versano mensilmente per ogni lavoratore sul fondo che rimborsa le spese mediche di dipendenti e familiari noi chiediamo di aggiungere ulteriori due euro. Lo stesso vale per il sostegno alla maternità e paternità: la nostra richiesta è di far versare alle aziende un ulteriore euro ai due euro già previsti mensilmente per integrare la maternità facoltativa coperta dall’Inps solamente per il 30 per cento”.

Il rinnovo Cpl dei lavoratori agricoli. Altro fronte caldo è quello dei lavoratori agricoli che a luglio inizieranno un percorso democratico e di confronto sul rinnovo dei loro Cpl. Tra le proposte avanzate c’è anche in questo caso un adeguamento salariale e un welfare integrativo, ma anche la richiesta di istituire una rete del lavoro agricolo di qualità e un registro presso gli enti bilaterali dove depositare e verificare i contratti di appalto che le aziende firmano con le cosiddette cooperative ‘senza terra’, che si limitano cioè a prestare manodopera. “Qui – ha ricordato Bruschi – si possono verificare casi di caporalato, fenomeno purtroppo presente, se pur in forma lieve, anche in Umbria. Non è solo una questione di dignità e diritti dei lavoratori, ma anche una forma di concorrenza sleale nei confronti delle aziende oneste che sono la grande maggioranza”.

Coinvolgere i lavoratori. “Il salario minimo in Italia già esiste – ha concluso Greco – ed è quello ottenuto con i Ccnl tramite contrattazione, e che noi vorremmo estendere a tutte le categorie di lavoratori, anche a coloro che oggi ne sono esclusi. Vorremmo coinvolgere i lavoratori in tutte le fasi contrattuali e andremo anche nei posti di lavoro meno sindacalizzati per far conoscere a ognuno i diritti legati al Contratto”. “In merito al proliferare dei Ccnl – ha aggiunto Bruschi – è necessario che siano presi in considerazione solo quelli firmati dai sindacati più rappresentativi”.
 
Nicola Torrini


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