(Avi News) – Perugia, 23 apr. – “L’Umbria è stata dichiarata regione Benchmark italiana per la gestione dell’emergenza Covid” e “in questo momento, in cui dobbiamo iniziare la fase 2, sia per quanto riguarda gli aspetti sanitari che la circolazione persone e i risvolti dell’aspetto economico, siamo stati parte attiva nella creazione di un percorso attraverso il Tavolo delle Regioni”. È quanto ha affermato la presidente della Giunta regionale dell’Umbria, Donatella Tesei, durante il suo intervento in aula a Palazzo Cesaroni, dove si è dibattuto sulle strategie per il contrasto del Covid 19 e sulle misure per la Fase 2. La presidente ha ricordato come in Umbria “la media decessi è stata del 4,5 per cento a fronte della media italiana molto più alta, al 13,4” con “il 68 per cento di guariti contro il 29 della media nazionale”. Ora “è importante verificare quali saranno le misure a livello nazionale” ha proseguito la presidente ma “in attesa di ciò la Regione Umbria ha preso in considerazione tre asset: la sanità, l’organizzazione con Prefetto e Rettore di linee guida per la sicurezza nella riapertura graduale delle imprese, misure economiche per ripartenza delle imprese”. Per quanto riguarda la sanità, tra le altre cose, si procederà “con test rapidi e tamponi per avere sotto controllo la popolazione, utilizzo maggiore possibile dei dati raccolti, potenziamento dei presidi territoriali e di medicina del territorio, già operativi con le cure precoci per malati a domicilio e 150 posti di terapia intensiva, quindi nuovo piano ospedali per la fase 2”. “Non possiamo abbassare la guardia – ha detto Tesei -, gli scienziati ci dicono che le riaperture potrebbero comportare un nuovo aumento dei positivi e c’è chi sostiene che a ottobre potrebbe verificarsi una nuova diffusione del contagio. Aspettiamo il vaccino ma non possiamo farci trovare impreparati. L’ospedale da campo era indispensabile perché parte integrante di un vero piano pandemico operativo, con posti letto in terapia intensiva e sala operatoria. Qualsiasi evento catastrofico se ne avvarrà”. Quindi le imprese, che “si dovranno dotare di mascherine, guanti in nitrile come dispositivo minimo, salvo alcuni casi con dispositivi superiori. Alcune aziende già riaperte stanno applicando ai propri dipendenti i test sierologici che costano 15 euro, con possibilità di farli ai dipendenti e ripeterli dopo 15 giorni e con comunicazione all’Asl per l’eventuale isolamento domiciliare, in attesa di tampone rinofaringeo. Previsto il controllo della temperatura in ingresso e uscita dal luogo di lavoro: se sopra 37,5 gradi non si entra e si torna a casa per fare accertamenti”. Sempre per le imprese “la Regione – ha spiegato la presidente - metterà 36 milioni reali più le misure dedicate all’agricoltura attraverso la rimodulazione e la semplificazione dell’utilizzo delle risorse Psr con bandi dedicati”. Per quanto riguarda il turismo “risorse importanti sono state previste per la promozione e i dati sul contagio descrivono l’Umbria come terra salubre, agevolando la nostra ripartenza, con ampi spazi, molto verde, strutture ricettive che si stanno organizzando e possibilità di disposizione dei nostri beni culturali in modo da evitare assembramenti. Ancora per il turismo risorse da voucher per chi verrà in vacanza in Umbria e promozione turistica efficace che descriva le peculiarità della regione”. Altra misura la patrimonializzazione delle imprese, quelle fino a un massimo di 250mila euro al 50 per cento con gli imprenditori, che quindi potranno intervenire sulla patrimonializzazione, poi il prestito di liquidità con fondo perduto al 50 per cento per le piccole aziende, che sono molte. Altra misura il bando fino a 15mila euro per la digitalizzazione delle imprese: si è vista l’importanza di ciò in questi momenti. Molti hanno potuto lavorare da casa, ci si deve puntare, la ripartenza sarà più veloce affronteremo meglio le sfide future”. Altro tema è quello della previsione del governo su come realizzare grandi eventi o manifestazioni che caratterizzavano il periodo primavera-ottobre, motivo di aggregazione e numeri importanti. “Sembra che questi eventi avranno difficoltà notevoli – ha detto Tesei - perché bisogna evitare gli assembramenti e i tempi non sembra saranno brevi. La nostra attenzione va all’alberghiero e alla ristorazione, che mal si conciliano con il richiesto distanziamento sociale. I piccoli esercizi avranno problemi, sto sostenendo la necessità dell’autorizzazione non solo alla consegna domiciliare ma anche dell’asporto, che potrebbe essere una prima risposta a questo settore. L’emergenza sanitaria è molto forte ma adesso ascoltiamo il grido di dolore di tutte le aziende chiuse, del commercio che da due mesi è senza lavoro, senza introiti e con sulle spalle i normali pagamenti di fornitori e dipendenti, nonostante l’accesso alla cassa integrazione. Vorremmo riuscire a sostenerli com’è giusto che sia”.