(AVInews) – Roma, 1 ott. – ‘Credito, competitività e competenza: pilastri dello sviluppo’ è il tema della 50esima Giornata del Credito, organizzata dall’Associazione Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito (ANSPC) e che si terrà giovedì 4 ottobre nella Sala della Clemenza di Palazzo Altieri a Roma, sede dell’Associazione bancaria italiana (Abi). Ad aprire i lavori, alle 9.30, il presidente di ANSPC, Ercole Pietro Pellicanò. A seguire, alle ore 10, la relazione di Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’Italia e presidente di Ivass, precederà l’inizio della tavola rotonda che, con il coordinamento di Marcello Messori, direttore della Luiss School of European political economy, vedrà confrontarsi Luigi Abete, presidente FeBAF, Vincenzo Boccia, presidente Confindustria, Maria Bianca Farina, presidente Ania, Anna Genovese, presidente Vicario Consob, Gaetano Miccichè, presidente Banca Imi e Antonio Patuelli, presidente Abi. Al centro del dibattito i temi della ripresa economica, il richiamo agli investimenti pubblici e privati e al ciclo virtuoso tra credito, competitività e competenza, il rapporto interattivo tra una politica di bilancio e una politica industriale in cui ci sia il risveglio di una cultura d’impresa. La 50esima Giornata del Credito celebra mezzo secolo d’impegno dell’Associazione e della manifestazione a favore della cultura economico-finanziaria. A conclusione della giornata, come di consueto, saranno assegnati i premi di laurea ‘Francesco Parrillo’.
L’Anspc, nata nel 1964 con il sostegno di alcuni istituti di credito popolare, è punto di aggregazione di forze culturali e produttive pubbliche e private (www.anspc.it). “La ripresa, avvertita nella seconda metà del 2017, e proseguita nei primi mesi del 2018 – sottolinea l’Anspc –, ha cominciato a manifestare segni di cedimento, con riferimento al Pil, alla produzione industriale, ai consumi, all’occupazione. Da qui, un forte richiamo agli investimenti pubblici e privati, che, con l’attuazione dei principi e degli obiettivi di Impresa 4.0, possono veramente sostenere un processo di sviluppo, nel quale il credito, la competitività e la competenza, che è figlia della formazione, debbono unirsi in un percorso virtuoso. Il rapporto interattivo tra una politica di bilancio attenta alla composizione di entrata, di spesa ed ai saldi, con una politica industriale coerente ed incisiva, e puntellata dal risveglio della cultura d’impresa, con una finanza portata alla costruzione e non alla speculazione, con un orientamento verso la solidarietà e la giustizia sociale, rappresenta il vincolo di una valida e coinvolgente linea strategica, economica e civile”.