SOCIETÀ
  by Rossana Furfaro Published: mercoledì 6 ottobre 2021 16:05:08

Sabato 9 ottobre alle ore 21 si parlerà del futuro dell’Italia e di Città di Castello

Confronto nella sala del Consiglio comunale tra la sottosegretaria allo Sviluppo economico Anna Ascani, il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il candidato sindaco Luca Secondi

(AVInews) – Città di Castello, 7 ott. – Il candidato sindaco Luca Secondi parlerà dei progetti per la città nella conversazione sul futuro dell’Italia con il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e con la sottosegretaria allo Sviluppo economico Anna Ascani, sabato 9 ottobre alle 21 nella sala del consiglio comunale di Città di Castello, in piazza Gabriotti 1.

L’occasione sarà offerta dalla presentazione del libro dal titolo ‘Il paese che vogliamo, idee e proposte per l'Italia del futuro’ che Bonaccini ha scritto raccogliendo le soluzioni, i programmi e i sogni da realizzare frutto delle giornate di impegno istituzionale alla guida di una delle regioni italiane tradizionalmente più dinamiche e innovative nell’economia, nel sociale, nella cultura.

“Attraverso il governatore Bonaccini e la sottosegretaria Ascani vogliamo offrire alla città l’opportunità di approfondire la realtà attuale del nostro Paese e confrontarsi sulle idee per il futuro che sono sul tavolo di due esponenti istituzionali di primo piano nel panorama nazionale – spiega Secondi - in un dialogo sul cambiamento nel quale rientra a pieno titolo anche l’impegno per Città di Castello della coalizione di Centrosinistra riformista e moderata che rappresento. Come l’Italia deve aspirare a riprendersi un ruolo da protagonista in Europa, anche Città di Castello deve pensare a una nuova stagione di sviluppo e a imporsi come autorevole punto di riferimento sul piano regionale e nazionale, puntando sulle risorse, sui talenti, il sapere, la capacità innovativa del proprio tessuto produttivo, culturale e sociale”.

“La mia candidatura – conclude Secondi – è nata dall’inizio per questi obiettivi e come risposta all’aspettativa della comunità tifernate di contare su una nuova classe dirigente giovane che assicurasse il ricambio generazionale, con competenze e voglia di fare, ma anche l’esperienza amministrativa che significa consapevolezza delle scelte, lontano dalle suggestioni e dalle seduzioni di chi non si è mai assunto la responsabilità di governare”.


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