ECONOMIA
  by  Published: venerdì 29 novembre 2019 16:52:05

Tabacco, sindacati: produzione a rischio senza accordo con manifatture

Stallo nella trattativa con il Ministero dell’agricoltura sui contratti d’acquisto del prodotto - Flai, Fai, Uila: un problema le accise sulle sigarette. Governo riporti al tavolo le multinazionali

  • Una pianta di tabacco dell'Alto Tevere
(AVInews) – Perugia, 29 nov. – Le segreterie regionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil sono preoccupa per lo stallo della trattativa, tra il Ministero dell’agricoltura e le più importanti manifatture, per il rinnovo dei contratti d’acquisto di tabacco, prodotto anche con il lavoro di migliaia di lavoratori umbri.

La situazione in Umbria. “Le traversie degli ultimi quindici anni – ricordano le organizzazioni sindacali – hanno reso il settore più efficiente e forte, tanto che in questi ultimi periodi la produzione si è stabilizzata su livelli importanti. In Umbria, oltre al lavoro di campagna che occupa almeno 2.500 persone tra agricoltori e lavoratori dipendenti, durante il periodo estivo ci sono almeno altri 600 lavoratori occupati nei tre stabilimenti di trasformazione”.

Il problema delle accise. “Le ragioni del ritardo nell’indispensabile trattativa tra le parti istituzionali e i rappresentanti delle manifatture – commentano ancora i sindacati – sembrerebbero dovute all’ennesimo aumento delle accise sulle sigarette tradizionali. Come organizzazioni sindacali, non siamo storicamente mai entrati nella discussione sull’imposizione fiscale (del prodotto finito) dei prodotti da fumo, ma per l’Umbria risulterebbe catastrofico se non si riuscisse a trovare una soluzione atta a garantire la continuità della filiera. Già da gennaio potrebbero profilarsi i primi pesanti contraccolpi nella trasformazione per la mancata vendita del prodotto del 2019, e da primavera proseguirebbero con la decimazione degli ettari coltivati”.

Appello al Governo. “Ci sono in gioco la vita e la serenità di tante famiglie – concludono Flai, Fai e Uila Umbria –, perciò chiediamo al Governo italiano, e in particolare al ministro dell’agricoltura, di riportare al tavolo le multinazionali del tabacco e di far loro rispettare il nostro Paese che non può servire solo da mercato per i loro prodotti”.


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