(AVInews) – Castiglione del Lago, 30 apr. – Si è aperto mercoledì 30 aprile il presidio davanti alla sede di Coop Centro Italia a Castiglione del Lago, con un’adesione che ha sfiorato la quasi totalità delle lavoratrici e dei lavoratori del magazzino ed è stata molto alta e importante anche per quelli della sede. Rappresentati da Filcams Cgil, i dipendenti hanno deciso di incrociare le braccia con uno sciopero di otto ore mentre il presidio durerà fino al primo maggio. La mobilitazione nasce dalle preoccupazioni per il rischio di chiusura o di forti razionalizzazioni della sede, dall’avanzamento dell’esternalizzazione del magazzino di Castiglione del Lago e dai timori per la sostenibilità di alcuni negozi e per questo molti amministratori del territorio da tempo hanno mostrato solidarietà e sostegno verso i lavoratori. Presenti, alla mobilitazione odierna, i consiglieri regionali dell’Umbria Cristian Betti e Fabrizio Ricci, Matteo Burico, sindaco di Castiglione del Lago, Luca Dini, sindaco di Paciano e Giulio Cherubini, sindaco di Panicale. Hanno preso parte, inoltre, Massimiliano Cofani, segretario generale Filcams Cgil Perugia e Gianni Fiorucci segretario Cgil Umbria.
“È in atto una fusione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia – ha spiegato Cofani – che darà origine a Unicoop Etruria. In questa fusione la sede legale della nuova cooperativa sarà a Vignale (Livorno) e c’è il rischio di chiusura, quindi, della sede di Castiglione del Lago, con il conseguente rischio di 189 esuberi. Tutto ciò avrà ha un impatto devastante per il tessuto sociale e del territorio. I lavoratori del magazzino sono in sciopero, poi, in quanto è in atto una lenta e continua esternalizzazione del lavoro. L’appalto contava fino a qualche anno fa dieci lavoratori, oggi la ditta in appalto all’interno del magazzino è arrivata a 50 lavoratori. Progressivamente si assottigliano, appunto, i lavoratori diretti da Coop Centro Italia per dare spazio ai lavoratori in appalto. Questo significa cancellare un lavoro dignitoso a vantaggio di un lavoro povero e precario, è inaccettabile”. “La risposta di Coop Centro Italia – ha aggiunto Cofani – è stata surreale. L’azienda non ha curato per nulla le relazioni sindacali in quanto sono stati concessi dei tavoli di trattativa solo e sempre dietro la minaccia di scioperi. Il 20 febbraio i lavoratori hanno incrociato le braccia per 2 ore e a quel punto gli è stato concesso un tavolo per il 26 febbraio. Il 31 marzo avevamo proclamato uno sciopero, che poi è stato congelato perché è stato concesso un tavolo il 14 aprile. Oggi scioperiamo e all’improvviso compare un tavolo probabile per il 3 giugno. Non sono queste le modalità per intrattenere le relazioni sindacali di cui si fa vanto questa cooperativa”.
“Importante è la solidarietà delle istituzioni locali e di quelle regionali – ha concluso Cofani –perché questa partita non si giocherà solo sul tavolo sindacale, ci sarà necessariamente bisogno dell’intervento della Regione Umbria”.
“Siamo qua per i lavoratori, le lavoratrici e il futuro di un territorio – ha detto Burico –. Nessuno è contro la fusione, ma vogliamo poterne gestire gli effetti, capire quello che accadrà per i posti di lavoro e soprattutto per quello che rimane dell’azienda e di quello che succederà nella cooperativa, che ha radici profonde a Castiglione del Lago. Questo non è solo un problema di Castiglione del Lago, ma è un’azienda importante per tutta l’Umbria; quindi, oggi siamo qui anche per dimostrare che esiste una politica meno timida che sa da che parte stare”.
Tra le iniziative in programma, mercoledì 30 aprile alle 18 e fino alle 22 si terrà un concerto di solidarietà con i gruppi Treno Merci, Principi di Galles e 88 Folli, intervallato, alle 20, dal momento conviviale della ‘Pastasciutta resistente’. Poi, giovedì primo maggio, Festa dei Lavoratori, alle 10.30 interverrà dal palco il segretario generale della Camera del lavoro di Perugia, Simone Pampanelli, a cui seguirà alle 12 il classico momento conviviale con porchetta e vino.
Rossana Furfaro