(AVInews) – Spoleto, 5 dic. – Con il suo mix originale di cibo, cultura e teatro, anche per una promozione diversa e innovativa del territorio, ha preso il via a Spoleto la quarta edizione di “Eat - Enogastronomia a Teatro”, evento organizzato da Anna7Poste Eventi&Comunicazione Srl in collaborazione con il Comune di Spoleto e supportato da Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Monini S.p.A.
Ora entra nel vivo il suo programma, con un cartellone ricco di eventi che spaziano dagli spettacoli per bambini a due produzioni targate EaT, una teatrale e una musicale con la prima traccia che nascerà direttamente dalla creazione di un piatto, a spettacoli esperienziali e sperimentali dove il pubblico diventa protagonista e parte attiva per rompere gli schemi tra attori, pubblico e testo. Cibo, olio, vino e anche cocktail che incontrano attori, musicisti e performers.
Il taglio del nastro si è tenuto giovedì 4 dicembre al Teatro Caio Melisso alla presenza di Andrea Sisti, sindaco di Spoleto, affiancato dagli assessori comunali Giovanni Angelini Paroli e Danilo Chiodetti, di Paolo Feliziani, presidente della Fondazione Carispo, di Maria Flora Monini, responsabile comunicazione e relazioni esterne di Monini S.p.A., e di Anna Setteposte, organizzatrice di EaT.
“L'evento – ha affermato Setteposte – sta maturando e crescendo, quest'anno abbiamo un cartellone con 10 spettacoli in quattro giorni. Spettacoli quindi variegati per accompagnare l'interesse di un ampio pubblico a testimoniare che questo binomio tra enogastronomia e teatro funziona e che può dar vita ad eventi interessanti per la città e i suoi spazi come il Teatro Caio Melisso e il Teatrino delle Sei. Il binomio tutto culturale tra teatro e cibo è quindi capace di promuovere il territorio in modo originale e coinvolgente. EaT è infatti anche una splendida occasione per venire a visitare Spoleto in occasione del ponte dell'8 dicembre, promuovendo così anche questa magnifica città”.
“Per il quarto anno consecutivo – ha dichiarato il sindaco Sisti – portiamo avanti il nostro progetto di comunicazione sulla cultura del cibo a teatro. Un evento, inoltre, che avvicina le persone alla città durante il periodo meno frequentato ed evidentemente questo porta molta gente e un turismo d’élite che frequenta luoghi dove ci sono iniziative che hanno capacità di attrarre e incuriosire. Per tutti questi motivi vogliamo in futuro far crescere ancora l’evento”.
Il presidente della Fondazione Carispo ha poi sottolineato che l’istituzione da sempre ha come missione quella di dare attenzione alle iniziative del territorio e soprattutto a eventi “che qualificano la nostra città e in questo caso grazie al mix tra cultura e tradizioni enogastronomiche”. “Supportiamo questa iniziativa – ha infine aggiunto Maria Flora Monini – perché abbiamo creduto fin dall’inizio a un progetto che sta portando in maniera suggestiva l’enogastronomia a teatro. Siamo sempre stati vicini al territorio e alla città e a iniziative speciali che parlano di alimentazione e di cibo di qualità”.
Dopo il primo spettacolo che si è tenuto a seguire, “Mama I’m Coming Home” con Alessandro Sesti e Debora Contini, in anteprima nazionale e sold out, la seconda giornata, venerdì 5 dicembre, prevede “Emozioni da bere. Il primo cocktail show sulle emozioni” (Teatro Caio Melisso, ore 19) - un format unico, un viaggio nelle emozioni umane, un aperitivo con “Cocktail emotivi” durante il quale si ride, si riflette, si gioca e si brinda - e a seguire il nuovo one man show di Vito dal titolo “L’altezza delle lasagne. Monologo di sopravvivenza gastronomica” (Teatro Caio Melisso, ore 21.15), uno spettacolo che tutti quelli che amano cucinare dovrebbero vedere.
Sabato 6 dicembre invece si inizia con la tavola rotonda organizzata e a cura del Gal Valle Umbra e Sibillini dal titolo “Origine e qualità degli alimenti. Il ruolo dei Consorzi di tutela nell’era dell’AI” (Teatro Caio Melisso, ore 10.30). Il consumatore attento e consapevole cerca sempre garanzie sull’origine e sulla qualità degli alimenti. In questo ambito applicazioni, motori di ricerca e Intelligenza artificiale si stanno sostituendo al valore dell’etichetta. I Consorzi di Tutela hanno la l’obbligo di ribadire il loro ruolo istituzionale di garanzia di qualità delle produzioni, a tutela di chi produce e si chi consuma, salvaguardando il valore dei marchi europei. Si parlerà di tutto questo con interventi di: Andrea Sisti, sindaco di Spoleto, Pietro Bellini, presidente Gal Valle Umbra e Sibillini e presidente Consorzio di tutela Prosciutto di Norcia; Paolo Bartoloni, presidente Consorzio Tutela Vini Montefalco; Devis Cruciani, amministratore Unico del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria; Zefferino Monini, presidente Olio Monini Spa. A moderare il giornalista Maurizio Pescari. L’incontro ha l’obiettivo di mettere al centro ciò che conta davvero: la responsabilità nel raccontare un prodotto, la trasparenza delle filiere, il valore dei marchi europei che proteggono territori, produttori e consumatori. Un incontro necessario, per riflettere su come la tecnologia stia trasformando le scelte quotidiane e su come i Consorzi continuino a essere un presidio di autenticità in un mondo che corre sempre più veloce.
Tra le iniziative curate dal Gal Valle Umbra e Sibillini durante EaT c’è anche la mostra fotografica “Tipic Essences”, all’Ex Chiesa di S. Maria della Manna d’Oro (Piazza Duomo di Spoleto). L’Umbria raccontata attraverso i gesti dei suoi produttori e i dettagli che contribuiscono a definire un sapore. “Tipic Essences”, visitabile fino a domenica 7 dicembre a ingresso libero, è una raccolta di scatti che celebrano l’anima gastronomica del territorio: un mosaico di tradizioni, luoghi e memorie che diventano immagine. Un percorso che invita a guardare da vicino ciò che spesso diamo per scontato: la bellezza delle cose fatte bene, lentamente, con cura.
Ancora sabato 6 dicembre, la mattina è previsto “Cibo angelico” (Fattoria Sociale, Loc. Protte n.27, ore 12). Quando entra in scena l’attrice Mariella Fabbris è un tornado familiare. L’impeto mescolato alla dolcezza. Così rapisce e porta via gli spettatori, facendone scomparire le tracce; per incanto soffitti e pareti svaniscono e siepi e fascine si scavalcano per salire su in montagna dove volano acciughe felici oppure si plana dentro chiostri odorosi di erbe, finendo tra pennuti angelici. Le storie provengono dalle pagine di Tabucchi e Orengo, che hanno omaggiato l’artista con due racconti preziosi, con l’invito a riscoprire le cose buone e semplici. Reimparando magari ciò che è stato dimenticato nel rapporto con la natura. Lettere, poesia, teatro e cucina. Di e con Mariella Fabbris. In collaborazione con Fattoria Sociale. Spettacolo e degustazione di gnocchi (gnocchi al pomodoro – gnocchi al pesto – gnocchi ai tre formaggi – gnocchi dolci).
“La ultima vez” (L’ultima volta) di Gabriella Salvaterra (Teatrino delle 6, ore 12.45 e in replica alle 19.45) è invece una cena clandestina che si propone di celebrare la meraviglia di un eterno nuovo inizio. Questo spettacolo supera i limiti tradizionali del teatro, integrando in un’esperienza poetica il cibo, la narrazione, la musica e la memoria dei nostri corpi: “Quando le persone si riuniscono attorno a un tavolo molto spesso parlano delle loro vite, ma non capisco perché quasi sempre parlano delle loro prime volte. Questa notte propongo il contrario; ricordare, celebrare le ultime volte della nostra vita, perché per me sono le più belle e le più importanti”. Quest’opera è erede di un lavoro che per molti anni Gabriella Salvaterra ha sviluppato con il Teatro de los Sentidos, indagando la relazione tra gusto e memoria, e i semplici e profondi rituali che segnano la nostra vita.
Con “La rivincita del Trebbiano” (Teatro Caio Melisso, ore 16.45) il pomeriggio è in programma anche una degustazione guidata a cura dei giornalisti enogastronomici Antonio Boco e Giuseppe Carrus. Da varietà bistratta, derisa, camuffata, ritenuta buona solo per quantità e prodotti da taglio, a uva capace di vini contemporanei e attraenti, ad alto tasso di originalità e dalle molteplici declinazioni. Ecco allora che il sipario si aprirà per il Trebbiano, anzi per i Trebbiani. In degustazione: Antonio Camillo | IGP Toscana Procanico 2024; Cantina Ninni | DOC Spoleto Trebbiano Spoletino Misluli 2024; Cantina Antonelli | DOC Spoleto Trebbiano Spoletino Vigna Tonda 2024; Valentini | DOC Trebbiano d’Abruzzo 2024; Francesco Guccione | IGP Terre Siciliane Trebbiano 2024; Monteraponi | IGP Toscana Trebbiano 2023; Marangona | DOP Lugana Cemento 2022.
La giornata si concluderà con l’atteso ritorno dei Food Ensemble con “Il concerto che puoi mangiare” (Teatro Caio Melisso, ore 21). Il primo concerto che si può assaggiare si unirà questa volta allo chef Tommaso Tonioni per una collaborazione irripetibile. Per questa edizione verrà ideato un piatto inedito, creato appositamente per la serata e svelato in anteprima durante la performance. Nel pieno stile Food Ensemble, il piatto diventerà musica: suoni, aromi e movimenti della preparazione si trasformeranno in una nuova traccia, che dopo l’evento sarà pubblicata e ascoltabile in streaming. Un’esperienza che unisce gusto e suono in un’unica performance multisensoriale. Selezione vini a cura de Il Garage del Vino.
L’ultima giornata di EaT, domenica 7 dicembre, inizierà con una matinée al cinema, tra colazione e proiezione del film “Il gusto delle cose” (Sala Pegasus, ore 10.30) di Tran Anh Hung che segna una svolta nel sottogenere cibo-cinema: non più competizione ma condivisione di sapere.
In contemporanea è in programma anche lo spettacolo dedicato ai bambini dai 5 ai 10 anni “Shakespeare a colazione” (Teatro Caio Melisso, ore 10.45), un’iniziativa gratuita realizzata con il contributo del Gal Valle Umbra e Sibillini. Ispirato alla formula del celebre “Shakespeare for Breakfast” del Fringe Festival di Edimburgo, si caratterizza come un’esperienza gustosa e teatrale, dove il genio di Shakespeare incontra la magia della prima colazione. Un cappuccino con Riccardo III? Un cornetto alla crema con Titania, la regina delle fate? Con “Shakespeare a Colazione” tutto è possibile. In una divertente e brillante matinée, cinque attori portano in scena i personaggi più amati del teatro elisabettiano – da Iago a Lady Anna, da Ariel a Shylock – tra dialoghi, sonetti e momenti di pura comicità. Una sgangherata compagnia di girovaghi accompagna il pubblico in un viaggio tra sogni, amori e malintesi tratti da opere come “Il Mercante di Venezia”, “Molto rumore per nulla”, “Sogno di una notte di mezza estate” e “Pene d’amor perdute”, mentre viene servita una vera colazione con latte, succhi di frutta, cappuccino e torte. Testo originale a cura di Perelandra.
Anche domenica, dopo le due repliche di sabato, andrà in scena la cena clandestina di Gabriella Salvaterra dal titolo “La ultima vez” (Teatrino delle 6, ore 12.30).
Con lo spettacolo ironico e scanzonato “Mangiare tutto” (Teatro Caio Melisso, ore 16.30), l’attore e cuoco Niccolò Califano, reduce dal programma Sky Masterchef, e lo scrittore e drammaturgo Matteo Cavezzali, racconteranno poi la passione/patologia che colpisce ogni italiano: la mania per la cucina. Gli italiani infatti hanno una vera e propria ossessione per il cibo. A colazione parlano di cosa mangiare a pranzo, a pranzo di cosa mangiare a cena, a cena iniziano a progettare i pasti del giorno seguente. Dalle liti per la miglior ricetta, alle battaglie per la “vera” tradizionale, dalla gara a chi ha avuto la nonna come cuoca migliore, dalle abbuffate per Natale e per i matrimoni, fino alla nuova passione per la cucina etnica e giapponese. Con un solo imperativo “mangiare tutto!”. In scena, oltre a Califano anche Andrea Sciamanna.
Il finale della quattro giorni spoletina sarà poi con la prima produzione targata EaT “A tavola!” (Teatro Caio Melisso, ore 18.30), spettacolo che vuole mettere in scena il rito della tavola a 360 gradi. Tra ironia e poesia, il sipario si aprirà sul rito antico del “mangiare insieme e apparecchiare”, capace di rafforzare i legami e di dare forma alla memoria collettiva. Un viaggio quindi ironico e poetico intorno alla tavola, tra piatti, tovaglie e ospiti in arrivo. Due attori e una Vigilia che sta per cominciare: mentre attendono, Amedeo e Piero preparano la tavola e discutono di oggetti, gesti e significati nascosti. Lo spettacolo guida il pubblico dalle mense dei patrizi romani alle tavole moderne, svelando come ogni gesto e utensile — dal cucchiaio primordiale alla “diabolica” forchetta, fino al coltello di Richelieu — racconti l’evoluzione del gusto e delle buone maniere. Tra preparativi natalizi e riflessioni sul convivio, “A Tavola!” celebra la mise en place come arte dell’accoglienza: un gesto che trasforma ogni tavola in uno spazio di bellezza, cura e condivisione. Perché apparecchiare non è solo preparare una tavola: è un atto di cura verso chi si ama. Con Guido Farinelli, autore dei testi, Gabriele Furnari Falanga e Angelo Barone. Drammaturgia Giacomo Ballarè e regia Davide Gasparrini.
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