(AVInews) – Perugia, 8 mag. – Se la porchetta unisce la Nazione, da Nord a Sud, è proprio in Umbria, cuore “rosa” d’Italia, che si prova a custodirla e a rilanciarla. Con passione, cura, e quella gioia di condividere che solo i grandi cibi sanno regalare. Tutto ormai è pronto per Porchettiamo 2025, il “Festival delle porchette d’Italia” arrivato quest’anno alla 15/a edizione e in programma dal 16 al 18 maggio a San Terenziano di Gualdo Cattaneo.
Ma è tanta la voglia di porchetta che già da venerdì 9 maggio (ore 19:00) si inizieranno a scaldare i motori, con la conferenza spettacolo “Sua maestà il maiale” di e con Guido Farinelli, storico dell’alimentazione. L’appuntamento, in programma al Teatro Comunale di Gualdo Cattaneo (ingresso libero fino ad esaurimento posti) e in collaborazione con “EAT – Enogastronomia a Teatro”, è stato annunciato durante la presentazione del programma di Porchettiamo nel salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia a cui sono intervenuti oltre ad Anna Setteposte, ideatrice ed event manager di Porchettiamo, anche il consigliere regionale Cristian Betti, il vicesindaco di Gualdo Cattaneo Sabrina Annibali e Marcello Serafini, amministratore unico 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria.
“Se dovessimo individuare l'animale simbolo della nostra civiltà, sarebbe senza dubbio il maiale” afferma Farinelli presentando la conferenza spettacolo: “Sin dal medioevo il suino ha conquistato un ruolo assolutamente centrale nella società permeandone i differenti ambiti: quello giuridico, quello economico, quello religioso e naturalmente quello culturale. Nel mondo contadino la carne del maiale, lu porcu, ha da sempre rappresentato una risorsa fondamentale per la sopravvivenza e per il sostegno all'attività lavorativa. Insieme faremo un viaggio nella storia della gastronomia attraverso racconti, musiche, letture e immagini per riscoprire la straordinaria cultura del maiale che è elemento centrale della nostra cultura popolare”.
Porchettiamo è infatti nato per raccontare la porchetta in tutte le sue varianti, ma lo fa senza mai dimenticare l’anima: quella di un prodotto che affonda le radici nella civiltà contadina e si è trasformato in simbolo di festa, aggregazione, identità. E lo fa ancora una volta nel modo più genuino: mettendo insieme mastri porchettai da tutta Italia, panini gourmet con chef da Sardegna a Umbria, sapori antichi e innovazioni sorprendenti, come la porchetta di cinghiale firmata EcoSelvoFiliera, un marchio di Cratia, azienda di Confagricoltura, che nasce come nuovo progetto di filiera corta in Umbria per la valorizzazione delle carni selvatiche, in particolare capriolo e cinghiale. Immancabili anche le versioni gluten free di porchetta umbra realizzate con l’Associazione Italiana Celiachia.
Le porchette da degustare saranno quelle umbre di: Antica Porchetteria Granieri dal 1916 di Casalalta, Porchetta di Grutti, Porchetta di Marcellano di Daniele Carletti, Porchetta di Bevagna di Cariani, Porchetta di Pantalla di Mastrini G. & C., Porchetta di Pantalla di Todi.
Spazio anche alla Porchetta calabrese di Natale Grandinetti di Falerna (Cz), alla Porchetta laziale Igp di Ariccia (Rm) di Azzocchi Roberto, Porchetta siciliana di Caronia (Me) di Giuseppe Oriti.
Oltre agli stand delle migliori porchette d’Italia, ci saranno anche quelli per i panini gourmet degli chef ‘In Punta di Porchetta’: chef dalla Sardegna con il maialino, ma anche chef umbri (Il Pastarolo con ravioli artigianali fritti ripieni di porchetta, Orto Sive Natura, progetto tra varietà antiche e sostenibilità delle pratiche agricole, Luce Ristorante, giovane e brillante realtà della ristorazione umbra) oltre all’accoppiata Cucina.Eat & Italo’s Burger Cagliari.
La ‘Piazza delle Porchette’ sarà il cuore pulsante, ma tutto il borgo di San Terenziano diventerà un teatro del gusto e della socialità, tra food truck dalla Sicilia alla Toscana, birre artigianali, vini locali, cocktail rosa firmati Sarti e perfino voli in mongolfiera al tramonto.
Porchettiamo non è quindi solo un festival della porchetta, ma anche una celebrazione dello street food di qualità, con la presenza di food truck provenienti da tutta Italia che proporranno le loro specialità, in un connubio perfetto tra tradizione e innovazione. L’appuntamento con “Porchettiamo&Friends” sarà ancora al Giardino del Castello, con il lampredotto toscano degli Eredi Nigro, il quinto quarto di terza generazione, la Sicilia con cannoli e arancini, l’Abruzzo con gli arrosticini, le Marche con le olive e l’Umbria con il fritto di lago.
In abbinamento alle porchette e alle altre eccellenze dello street food italiano ci saranno ancora le birre artigianali, nella ‘Birroteca artigianale’, e i vini del territorio. Niente è lasciato al caso ed anche i cocktail diventano rosa con la collaborazione del nuovo ‘Sarti Rosa’, un aperitivo rosa che nasce nella storica distilleria ‘Casa Sarti di Bologna’, un’azienda familiare fondata nel 1885 in Emilia-Romagna.
Porchettiamo è un evento pensato per coinvolgere tutti, con un’area dedicata ai bambini e numerose attività di intrattenimento. La musica sarà protagonista, con concerti e spettacoli che animeranno le serate del festival.
Così descrive l’evento l’organizzatrice Setteposte: “Un evento inclusivo, trasversale, per grandi e piccoli, che ha saputo farsi amare e crescere anno dopo anno restando sempre fedele a sé stesso: mai modaiolo, sempre popolare, mai scontato, sempre autentico. Ecco perché Porchettiamo è diverso. Non è solo un festival sul prodotto, ma con il prodotto: con le sue storie, i suoi artigiani, il suo popolo. In un’epoca che tende a trasformare tutto in immagine, questo evento resiste. Anzi, rilancia: perché da qui passa una delle sfide più belle e concrete per l’agroalimentare umbro. Portare la porchetta umbra sul palcoscenico europeo con un marchio di qualità vuol dire proteggere tradizione, garantire tracciabilità e aprire nuove prospettive economiche e turistiche”.
“Ogni anno – ha ricordato la vicesindaca Annibali – ci sono migliaia di accessi nel nostro territorio durante Porchettiamo, numeri importantissimi a significare che la manifestazione ha ormai una rilevanza nazionale”. Annibali ha poi ringraziato Anna Setteposte che con la sua agenzia da 15 anni organizza l'evento “tradizionalmente legato al territorio e quindi l’obiettivo è continuare questo rapporto e connubio di successo anche in futuro”.
Il borgo umbro sarà infatti ancora una volta il luogo in cui questo cibo popolare – umile, sontuoso, conviviale – chiede finalmente di essere riconosciuto per quello che è: patrimonio culturale e gastronomico da tutelare. Porchettiamo non è quindi solo un evento, ma un manifesto. E quest’anno il festival arriva in un passaggio chiave: l’avvio del percorso verso il riconoscimento IGP per la porchetta umbra, concreto, e sostenuto da istituzioni e produttori. Dopo il successo del Cicotto di Grutti come Presidio Slow Food, anche questa presenza immancabile a Porchettiamo, ora l’Umbria punta dritto all’Europa per tutelare un prodotto che è tradizione, tecnica e territorio. È a buon punto, infatti, il percorso per il riconoscimento del marchio di qualità IGP alla porchetta umbra avviato tramite il 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria.
A portare i saluti della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, e dell’assessore regionale alle politiche agricole e al turismo, Simona Meloni, è stato poi il consigliere regionale Betti: “Porchettiamo – ha detto – ha raggiunto i 15 anni, segno di un lavoro importante fatto, con la porchetta che è da sempre il cibo della festa e con una storia che richiama le radici antiche della comunità umbra. Quella umbra poi non ha da invidiare niente e il percorso avviato del riconoscimento come IGP è più che opportuno, con l’obiettivo di tenere insieme la cultura enogastronomica con le bellezze del territorio di produzione. La Regione è attenta quindi alla sua valorizzazione visto anche il coinvolgimento del Parco Tecnologico Agroalimentare”.
“La porchetta – ha affermato l’amministratore unico del 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria Serafini – è una delle produzioni agroalimentari che più esprimono la tipicità dell'Umbria, e, insieme, anche la sua storia e le sue tradizioni. È per questo che abbiamo accolto con entusiasmo la richiesta, da parte dei produttori e delle istituzioni locali interessate, di intraprendere il percorso che porterà alla certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta) della Porchetta umbra. Attraverso il riconoscimento di questa certificazione sarà così possibile tutelare questo prodotto, garantire la sua origine nonché le sue caratteristiche alimentari e i metodi di produzione ad essa associati”.
Il Parco Tecnologico Agroalimentare dell'Umbria, società in house della Regione Umbria, è infatti soggetto accreditato per l’emissione della certificazione DOP e IGP, oltre che di altre tipologie di certificazione. “Ad oggi – ha proseguito Serafini – certifichiamo tutte le DOP e IGP regionali e una parte importante delle denominazioni nel settore del vino, ma operiamo anche in altre regioni. Sarebbe entusiasmante poter aggiungere anche la Porchetta nel novero delle nostre referenze. Il percorso è già avviato e a breve dovrebbe costituirsi il Comitato Promotore, destinato poi nel tempo ad evolversi in Associazione o addirittura in Consorzio di Tutela, a seconda della strada che si deciderà di prendere. Il passo successivo sarà quindi la redazione del Disciplinare di Produzione e poi del Regolamento di Controllo, onde poter presentare la domanda che vedrà il pronunciamento del Ministero prima e della Commissione Europea poi. Ma per arrivare al risultato finale quello che serve è soprattutto l’unione dei produttori”.
L’organizzazione dell’evento, in collaborazione con il Comune di Gualdo Cattaneo, è curata dall'agenzia Anna7Poste Eventi&Comunicazione (specializzata in eventi food&beverage), con il patrocinio del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e della Regione Umbria.