SOCIETÀ
  by Rossana Furfaro Published: martedì 4 marzo 2025 13:23:27

Referendum 2025: Landini a Perugia, “Un voto per far fare un passo avanti al Paese”

All’Assemblea delle assemblee della Cgil Umbria lanciata la campagna referendaria - Il segretario generale: “Cambiamo in meglio la condizione di vita e di lavoro delle persone”

  • Maurizio Landini
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  • Maria Rita Paggio
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(AVInews) – Perugia, 4 mar. – “È importante andare a votare perché questi referendum migliorano i diritti delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare, tutelano la sicurezza sul lavoro, riducono la precarietà e garantiscono la cittadinanza a quelle persone che da anni lavorano nel nostro Paese, pagando le tasse. Sono referendum che fanno fare un passo avanti al nostro Paese, che cambiano quelle leggi balorde e sbagliate che hanno reso precaria la vita delle persone e che riaffermano un’idea di libertà fondata sul lavoro”.

Con queste parole il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha lanciato anche in Umbria la campagna a sostegno dei cinque Referendum 2025 che chiedono appunto: stop ai licenziamenti illegittimi; più tutele per i lavoratori delle piccole imprese; riduzione del lavoro precario; più sicurezza sul lavoro; più integrazione con la cittadinanza italiana. L’occasione è stata l’Assemblea delle assemblee della Cgil Umbria che si è tenuta martedì 4 marzo all’Hotel Giò di Perugia. Presenti circa ottocento delegati e rappresentanti dell’organizzazione sindacale regionale.

Dopo il videomessaggio di saluto della sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, i lavori si sono aperti con la relazione della segretaria generale della Cgil Umbria, Maria Rita Paggio. Ha preso poi la parola lo storico Angelo Bitti con un approfondimento dal titolo ‘Dal conflitto alle vittorie sindacali’. Sono quindi seguiti gli interventi di lavoratori e rappresentanti del mondo dell’associazionismo umbro e a trarre le conclusioni è stato appunto, Maurizio Landini.

“Una persona – ha aggiunto il segretario generale della Cgil – non è libera se è precaria; una persona non è libera se non arriva alla fine del mese pur lavorando; una persona non è libera se muore sul lavoro. Questi referendum indicano la necessità di cambiare le leggi sbagliate realizzate dai governi negli ultimi venti. Ma il referendum è anche uno strumento che permette al singolo cittadino di poter decidere: non è un voto per questo o quel partito o per questo o quel governo, ma un voto che permette alle persone di cambiare immediatamente in meglio la propria condizione di vita e di lavoro”.

“Questi referendum – ha sottolineato anche Maria Rita Paggio – parlano della vita delle persone. L’Umbria è una regione dalla quale i giovani se ne vanno perché non trovano un lavoro adeguato, perché c’è precarietà diffusa e perché si continua a essere poveri pur lavorando. Abbiamo bisogno di cambiare le cose e chiediamo ai cittadini di farlo in prima persona. Partecipando al voto si può cambiare la condizione di vita di chi oggi lavora”.

Nel dettaglio, ecco cosa prevedono i cinque Referendum 2025. Il primo è relativo alla norma che prevede che nelle imprese con più di quindici dipendenti, i lavoratori non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo: il referendum abroga la norma. Il secondo riguarda la norma per cui nelle imprese con meno di sedici dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo un lavoratore può al massimo ottenere sei mensilità di risarcimento: il referendum abroga il limite e aumenta l’indennizzo. Il terzo mira a rendere il lavoro più stabile ripristinando l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato. Il quarto punta a garantire maggiore sicurezza sul lavoro estendendo, in caso di infortunio negli appalti, la responsabilità all’impresa appaltante così da non favorire il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche. Il quinto riduce da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter fare domanda di cittadinanza italiana, modifica che riguarda 2,5 milioni di cittadini di origine straniera.
 
Nicola Torrini


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