Cantiere Ciclodromo Foligno, Camera del lavoro Foligno e Fillea Cgil Umbria chiedono “chiarezza”
La chiusura della campagna referendaria in città il 5 giugno al Parco dei Canapè. Organizzato un presidio sul posto anche per ribadire le motivazioni del Sì ai Referendum
-
Cgil Foligno presidio ciclodromo (7)
-
Cgil Foligno presidio ciclodromo (1)
(AVInews) – Foligno, 4 giu. – Un presidio per chiedere di “fare chiarezza rispetto alla situazione del cantiere” per la riqualificazione del ciclodromo comunale, in via Monte Lagarella, a Foligno. È quello che la Camera del lavoro di Foligno e la Fillea Cgil Umbria hanno indetto, mercoledì 4 giugno, proprio nei pressi del cantiere Pnrr, a cui hanno partecipato Elisabetta Masciarri, segretaria generale Fillea Cgil Umbria, Angelo Scatena, responsabile Camera del lavoro di Foligno, e Mario Bravi, consigliere comunale Pd Foligno. L’iniziativa è stata anche l’occasione per illustrare le tematiche dei Referendum su lavoro e cittadinanza in programma l’8 e 9 giugno e ribadire le motivazioni del Sì.
“Siamo in questo cantiere, finanziato con fondi europei di Next generation Eu, quindi con i fondi del Pnrr – ha dichiarato Masciarri –, perché è stato sequestrato qualche settimana fa per motivi di lavoro irregolare. Noi sappiamo che nei cantieri Pnrr ci sono pochi controlli ed è giunto il momento di fare chiarezza. Per questo è necessario che anche le rappresentanze dei lavoratori siano coinvolte nei momenti decisionali, sicuramente nel momento in cui vengono dati gli appalti, ma anche nel controllo dei subappalti perché purtroppo spesso è qui che si annidano le irregolarità e che aumentano le diseguaglianze tra i lavoratori. È necessario intervenire. Abbiamo firmato insieme a tutte le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali un protocollo su salute e sicurezza sul lavoro, che sono un binomio inscindibile, poi lo abbiamo mandato a tutte le stazioni appaltanti, ma purtroppo non ci è stata data risposta, come non ci è stata data riposta dal Comune di Foligno al quale abbiamo chiesto un incontro su questo cantiere specifico. Per questi motivi stamattina siamo qui. Tra l’altro, tra i cinque referendum dell’8 e 9 giugno ce n’è uno che riguarda proprio la salute e la sicurezza sul lavoro e invitiamo la cittadinanza ad andare a votare Sì rispetto a tematiche che sono importanti per il nostro futuro. Non possiamo lamentarci che poi le cose vadano male se noi stessi rimaniamo nell’indifferenza”.
“Siamo stati qui – ha ribadito Mario Bravi – per dire che occorre fare chiarezza su questa vicenda del cantiere che è stato sequestrato il 15 maggio e che poi è stato dissequestrato. Occorre fare chiarezza per capire cosa è successo perché questa vicenda è emblematica di tanti altri appalti e subappalti, con una normativa nazionale assolutamente barocca e inaccettabile, perché non si capisce mai dove sta la responsabilità, e chi ne subisce le conseguenze sono sempre e solo i lavoratori. Anche per questo noi siamo per dire Sì ai Referendum di domenica e lunedì prossimi”.
“Rispetto a questo cantiere – ha concluso Scatena – abbiamo subito chiesto spiegazioni all’amministrazione comunale che ancora non ci ha dato risposte. Siamo qui anche per rimarcare l’importanza dei quesiti referendari e quindi per ribadire la necessità di andare a votare l’8 e 9 giugno per cinque Sì, quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza. Non a caso, nel mondo del lavoro e dell’edilizia ci sono molti stranieri e anche loro contribuiscono alla produttività e allo sviluppo economico e sociale di questa nazione. Quindi chiediamo a tutti di votare Sì e invitiamo i cittadini il 5 giugno al Parco dei Canapè per la chiusura della campagna referendaria a partire dalle 18 con comizio e musica dal vivo”.