(AVInews) – Perugia, 19 set. – “Immaginate di essere nel più grande studio di Design dell’Umbria, a cui il cliente ha commissionato la progettazione di uno stand fieristico. L’azienda si aspetta un punto di vista diverso dal solito, giovane e fresco”. Così il professore Paolo Belardi ha introdotto il concorso di idee ‘Contemporary stones’, riservato ai circa 120 studenti universitari iscritti al terzo anno del corso di laurea triennale in Design, attivato nel Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale (Dica) dell’Università degli studi di Perugia, e per il quale sono chiamati a esprimere tutto il loro ingegno e la loro creatività. Il concorso è stato illustrato al Polo di Ingegneria in occasione della prolusione al corso di ‘Exhibit design’ tenuto, appunto, dal professore Paolo Belardi. Presenti i committenti, rappresentanti dell’azienda eugubina ‘Pietre d’Arredo’, brand di Colmef group, eccellenza italiana del settore edile, che hanno presentato l’azienda e il contesto in cui opera: Franco Giacometti e Mario Ferrazzano, il primo amministratore e il secondo direttore commerciale di Colmef group, e Andrea Gottardo, business manager di Pietre d’Arredo; è intervenuto, inoltre, per i saluti istituzionali, il professore Giovanni Gigliotti, direttore del Dica.
Il concorso prevede la selezione di un trentina di progetti individuali da consegnare entro aprile 2026 e il vincitore si aggiudicherà un viaggio studio in una capitale europea, perché “si sa che il designer è un professionista che vive con la valigia in mano”, ha commentato il professore Belardi. Nello specifico, la progettazione dovrà riguardare uno stand fieristico per Pietre d’Arredo, organizzato in un’area ipotetica di forma quadrata di 10 X 10 metri, accessibile su due lati adiacenti con il vincolo di un’altezza massima delle strutture pari a 4 metri.
“Un’azienda come la nostra – ha dichiarato Gottardo – deve cercare di unire la filiera, che parte dalla fabbrica, dalla Ricerca & Sviluppo, in cui inserire design italiano, competenza e tradizione. Se da un lato bisogna tramandare la tradizione, dall’altro occorre uno sguardo aperto al futuro e il futuro sono i giovani, ingegneri e architetti che un domani disegneranno emozioni di natura estetica. Partecipare a questi eventi è per noi una semina: questi futuri designer dovranno cercare di interpretare un prodotto, di emozionare attraverso la pietra”.
“Colmef è un’azienda umbra che nasce nel 1980 a Gubbio – ha aggiunto Ferrazzano – e produce prodotti premiscelati per l’edilizia ad alto contenuto tecnologico; attraverso il brand Pietre d’Arredo guardiamo ai progettisti del futuro, al mondo del design, dell’architettura e quindi ben si addice un progetto come questo, che è di supporto alla progettazione, anche stilistica, degli edifici e alla loro valorizzazione”. “Il corso di laurea in Design non ha ancora compiuto dieci anni – ha precisato Gigliotti – ma si è affermato a livello locale e nazionale per alcune sue peculiarità, tra cui il forte legame che c’è con l’Accademia di Belle Arti ‘Pietro Vannucci’ di Perugia, unico in Italia. Inoltre, il legame con il territorio si esplica soprattutto nelle centinaia di convenzioni che abbiamo stipulato con aziende, in realtà anche fuori regione, per lo svolgimento dei tirocini. Abbiamo tra le 200 e le 250 matricole all’anno, che vengono coinvolte in tante iniziative come quella di oggi, con risultati molto interessanti. Le prospettive lavorative sono molto buone, proprio perché ormai il Design è entrato in tantissime aziende”. Belardi, infine, ricordando la Settimana della custodia, ha richiamato l’attenzione sul fatto che “noi siamo custodi del patrimonio immobiliare dell’ateneo, ma siamo anche soprattutto custodi del patrimonio immateriale che sono i ragazzi e le ragazze che si iscrivono ai nostri corsi e si formano sotto la nostra guida. Questo è un mondo che tende a dare poche speranze, a soffocare la creatività. Il nostro ruolo di custodi è proprio quello di alimentare e valorizzare la creatività dei giovani ed è quello che stiamo cercando di fare e che faremo con questo concorso, credo ci saranno belle sorprese”.
Rossana Furfaro