Sigillo, lo Spi Cgil Alto Chiascio fa il punto su Caffè Alzheimer e servizi socio sanitari
Bilancio del laboratorio di stimolazione cognitiva realizzato da Auser e Ama Umbria - “Realizzare un centro diurno per la malattia, nell’ambito dei servizi per la non autosufficienza”
(AVInews) – Sigillo, 28 ott. – Davanti a un numeroso pubblico, si è svolta nei giorni scorsi, all’auditorium della scuola dell’infanzia di Sigillo, la presentazione del bilancio delle attività del Caffè Alzheimer, un laboratorio di stimolazione cognitiva realizzato in città dalle associazioni Auser e Ama Umbria in accordo con la Usl Umbria 1, su sollecitazione del Coordinamento donne Spi Alto Chiascio. A coordinare i lavori è stato Alessandro Piergentili, segretario dello Spi Cgil Alto Chiaschio. A intervenire sono stati il sindaco di Sigillo Giampiero Fugnanesi e la direttrice del distretto socio sanitario Alto Chiascio, Paola Tomassoli. È seguita la relazione del neurologo Alberto Trequattrini (Usl Umbria 1) e le testimonianze di esperti e rappresentanti delle associazioni. A trarre le conclusioni è stato Fabrizio Fratini, segretario generale dello Spi Cgil provinciale di Perugia.
“Si tratta di un progetto – spiegano dallo Spi Cgil Alto Chiascio – che nasce nell’ambito della contrattazione sociale sviluppata dalla Lega Spi nel territorio, in modo particolare con i Comuni della Fascia e con il distretto Alto Chiascio. La richiesta è partita dalla costatazione della presenza di diverse persone con inizio di processo Alzheimer e dalla richieste delle famiglie. Il confronto sviluppato, con diversi interlocutori, professionisti, con i Comuni e con la Usl Umbria 1 e il distretto, è stato importante per sottolineare la necessità di creare strutture di sostegno e di supporto per i malati e le loro famiglie”.
Durante l’iniziativa, è stata ribadita la necessità di consolidare questa esperienza e quella di creare una rete di laboratori nei singoli comuni, intercettando i bisogni delle famiglie e creando degli spazi intergenerazionali. La discussione si anche è sviluppata l’idea di realizzazione di un centro diurno nella fascia per la malattia più conclamata, nell’ambito dei servizi per la non autosufficienza. “Questo sarà molto importante il confronto sul nuovo Piano socio sanitario dell’Umbria”, sottolineano dallo Spi Cgil Alto Chiascio. Nelle conclusioni si è sottolineata la preoccupazione che, rispetto alle esigenze e ai bisogni che emergono, vi sia, sostengono dallo Spi Cgil Alto Chiascio, “una scarsa attenzione dalle politiche governative, in quanto ancora non sono uscite le linee operative per l’applicazione della legge sulla non autosufficienza e nella recente legge finanziaria non vengono adeguatamente sostenute con risorse finanziarie le politiche sociali e sanitarie”.