Sitem di Trevi, adesione totale dei lavoratori allo sciopero contro gli esuberi
Al presidio davanti l’azienda solidarietà e vicinanza delle istituzioni comunali e regionali - Annunciati 36 licenziamenti tra i 165 dipendenti della storica e importante impresa
(AVInews) – Trevi, 29 ott. – C’è grande rabbia, delusione e preoccupazione tra i 165 dipendenti della Sitem spa di Trevi. Questa l’aria che si respirava nella mattinata di mercoledì 29 ottobre davanti ai cancelli della storica e importante azienda in località Cannaiola, dove i lavoratori erano riuniti in presidio in occasione dello sciopero di quattro ore indetto dalle organizzazioni sindacali di categoria Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil per protestare contro l’annuncio, da parte della proprietà, di numerosi esuberi e della mancanza di volontà di attivare gli ammortizzatori sociali previsti in questi casi. Una mobilitazione che arriva dopo le assemblee con le maestranze tenute lunedì 27, che avevano criticato fortemente l’indisponibilità, da parte dell’azienda, ad aprire gli ammortizzatori sociali e la conferma della procedura di licenziamento collettivo. Al presidio sono intervenuti anche il vicesindaco di Trevi, Francesco Saverio Andreani, e il consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra, Fabrizio Ricci, che hanno portato ai lavoratori la loro solidarietà e la volontà delle istituzioni a lavorare per cercare di risolvere nel migliore dei modi la vicenda.
Si diceva della rabbia, delusione e preoccupazione mostrate dalle maestranze. D’altronde, l’ingresso a capo della società, con quote di maggioranza, a fine 2024, di un gruppo statunitense, lasciava presagire nuovi importanti sviluppi e opportunità, ma a distanza di pochi mesi è arrivato l’annuncio di 36 licenziamenti. Un grave colpo per le maestranze e per le loro famiglie, ma più in generale per l’intero territorio che teme i risvolti economico sociali della perdita di così tanti posti di lavoro, anche con incognite sul futuro stesso dell’azienda. Un territorio, lo Spoletino-Trevano, in cui la deindustrializzazione ha infierito molto negli ultimi anni.
“Nei giorni scorsi ci sono state delle aperture da parte dell’azienda sull’accordo di licenziamento collettivo, con la riduzione di qualche esubero – ha spiegato Nico Malossi, segretario provinciale della Fiom Cgil di Perugia –, ma questo è ancora assolutamente insufficiente. Parliamo, infatti, di uno stabilimento di tranciatura tra i più importanti d’Europa e non possiamo certo accettare un ritiro industriale. Crediamo che, a fronte di una crisi di mercato e alla concorrenza dei competitor asiatici, che ha portato a una riduzione degli ordinativi, si debba rispondere con investimenti e non con licenziamenti. Non si possono buttare in strada, dall’oggi al domani, oltre trenta famiglie. Lo stato di agitazione andrà avanti fino a che non avremo risposte. Chiediamo che vengano aperti gli ammortizzatori sociali, che venga ritirata la procedura di licenziamento collettivo e che ci si ponga l’obiettivo di come rilanciare l’azienda con un piano industriale concreto”.
“Siamo a fianco degli operai per gestire questa vicenda – ha dichiarato il vicesindaco Andreani –. La Sitem è importantissima per il Trevano, ma lo è altrettanto la tutela dei lavoratori e delle loro famiglie. Siamo qui, in veste istituzionale, per far sì che l’azienda si possa ravvedere, almeno trovando un accordo sugli ammortizzatori sociali e una buonuscita per i dipendenti”.
“Questa – ha commentato anche il consigliere regionale Ricci – è una realtà industriale importantissima per l’Umbria, un patrimonio che non possiamo consentire che sia smembrato, anche con la perdita di così tanti posti di lavoro. Chiediamo che si torni indietro su questa decisione inaccettabile, si avviino le procedure per gli ammortizzatori sociali e si apra un tavolo di confronto serio con le istituzioni le e organizzazioni sindacali per salvaguardare questa realtà”.
Nicola Torrini