SOCIETÀ
  by  Published: mercoledì 5 luglio 2017 13:10:01

‘Tra terra e cielo’, scout nelle zone del sisma. Presentato il progetto

Dal 15 luglio al 9 settembre nei luoghi colpiti dal sisma oltre 1350 tra capi e ragazzi. Cinque percorsi di Routes con possibilità di fare strada e servizio sui territori della Valnerina

  • Tra cielo e terra
    il progetto scout in Umbria
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    il progetto scout in Umbria

Il presidente nazionale Agesci Matteo Spanò, il vescovo ausiliare della diocesi di Perugia-Città della Pieve Paolo Giulietti e i responsabili regionali dell'Agesci Umbria Francesca Papalini e Marco Moschini e la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini. Questo il parterre che ha presentato, mercoledì 5 luglio, nella sede della presidenza della giunta regionale a Perugia, il progetto “Tra terra e cielo: lasciare un segno sui luoghi del terremoto”. Un progetto che, a partire dal 15 luglio e fino al 9 settembre, coinvolgerà oltre 1.350 scout tra capi e ragazzi provenienti da 90 gruppi di 17 regioni italiane e prevede cinque percorsi di Routes con possibilità di fare strada e servizio sui territori colpiti dal sisma.

A fare gli onori di casa la presidente Marini che ha rivolto il saluto a nome delle istituzioni e ha ringraziato Agesci per aver “riproposto e innovato l‘iniziativa che fu messa in campo in occasione del terremoto che colpì l’Umbria e le Marche nel 1997”. “Questa volta – ha aggiunto Marini – abbiamo a che fare con l’Appennino più ‘difficile’ e spesso più ‘isolato’ che veramente ha bisogno di essere sostenuto per evitare che il deleterio fenomeno dello spopolamento faccia danni come e più delle scosse sismiche. I territori che i ragazzi scout andranno a conoscere e a vivere sono però pieni di gente forte, che fin dai primi momenti del terremoto ha mostrato la sua volontà di ripartire. E il lavoro che potranno fare i giovani scout sarà proprio quello di aiutare le nostre popolazioni a riacquistare fiducia e speranza nel futuro”.

La presidente ha terminato il suo intervento sottolineando come quest’esperienza potrà essere uno strumento grazie al quale gli scout potranno dare alla Valnerina, raccontando a tutta l’Italia “la bellezza di questi territori, del paesaggio, dei tesori religiosi, culturali ed artistici che qui scopriranno, immergendosi in quella spiritualità benedettina che rappresenta indubbiamente l’anima di queste nostra terra”.

Dello stesso avviso l’intervento di monsignor Giulietti che ha evidenziato l’importanza per le nuove generazioni di scout di questo tipo di esperienze formative, che sono uno dei capisaldi dello scoutismo.

I dettagli dei percorsi sono stati illustrati dai coordinatori regionali e nazionali di Agesci.

 

Agostino Marotti

 

 



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