(AVInews) – Perugia, 10 dic. – Venerdì 12 dicembre la Cgil ha proclamato uno sciopero nazionale per l‘intero turno di lavoro, per protestare contro una legge di bilancio ritenuta sbagliata e ingiusta. In Umbria l’appuntamento è a Perugia, in piazza Partigiani, alle 9, con il corteo che attraverserà le vie del centro fino ad arrivare in piazza IV Novembre. La manifestazione sarà conclusa dal segretario generale della Flai Cgil Giovanni Mininni.
“Le ragioni per unirsi alla nostra protesta sono numerose e riguardano la vita di ognuno di noi – spiegano gli organizzatori –. La manovra di bilancio del governo Meloni non tutela i redditi e i diritti dei cittadini, né risolve i reali problemi del nostro Paese, come salari bassi, precarietà lavorativa, sanità, pensioni e servizi pubblici lasciati sempre più senza risorse”.
“Il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale – afferma Maria Rita Paggio, segretaria generale Cgil Umbria –, in rapporto al Pil scenderà al di sotto del 6% nel triennio, il livello più basso degli ultimi decenni, a fronte di oltre 43 miliardi di euro spesi dalle famiglie ogni anno per la sanità privata, e quasi 6 milioni di persone che rinunciano a curarsi. L’età pensionabile si alza ulteriormente e vengono cancellate le flessibilità in uscita, come Quota 103 e Opzione donna. Il risultato è addirittura un peggioramento della legge Fornero”.
Per quanto riguarda il fiscal drag, il mancato adeguamento dell’Irpef all’inflazione aumenta le tasse per chi ha un reddito fisso, con perdite per i lavoratori che vanno da alcune centinaia a oltre duemila euro, mentre si graziano i maxi-profitti. Ricordiamo che basterebbe tassare dell’1% le 500 mila persone più ricche d’Italia per ottenere 26 miliardi di euro da spendere nelle reali emergenze del Paese, a partire dalla sanità. Servono poi serie politiche industriali in un settore, tra le altre cose, in negativo da diversi anni, con il comparto nell’automotive ormai in ginocchio. L’unica cosa per cui sembrano esserci soldi è una folle corsa al riarmo”.
“Per tutte queste ragioni – conclude Paggio – chiediamo alle lavoratrici e ai lavoratori, alle pensionate e ai pensionati, alle giovani e ai giovani e ai cittadini tutti di scendere in piazza e sottolineiamo che, al contrario di quello che dice certa propaganda, scioperare non è una scusa per fare un weekend lungo, non solo perché si rinuncia a una giornata di salario, ma anche perché ormai sono in tantissimi a lavorare di sabato e domenica”.