ECONOMIA
  by Rossana Furfaro Published: venerdì 5 settembre 2025 16:02:52

Enel Green Power, il presidio di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil Umbria: “Fermiamo la chiusura del posto di Teleconduzione di Terni”

 

(AVInews) – Terni, 5 set. – Venerdì 5 settembre di fronte alla sede di Enel Green Power di Terni si è tenuto un presidio e un incontro con la stampa organizzato da Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil Umbria. I segretari generali Stefano Ribelli (Fitctem Terni), Ciro Di Noia (Flaei Umbria) e Doriana Gramaccioni (Uiltec Umbria) hanno ribadito di fronte ai lavoratori presenti e ai giornalisti che vogliono scongiurare la chiusura del centro di teleconduzione di Terni, “che – sottolineano i sidacati –, secondo quanto comunicatoci dall’azienda, dovrebbe avvenire alla fine di questo mese”.
In sintesi le ragioni. “Non ci possiamo permettere la perdita di un centro importante come questo – affermano i segretari –, anche perché si tratta dell’ultimo centro direzionale Enel in Umbria. Se ciò avvenisse, vorrebbe dire che la nostra regione subirà un ulteriore ridimensionamento. Questa scelta, infatti, si va ad aggiungere alla perdita della direzione Area Rete su Perugia (acquisita a suo tempo dalla Marche), allo spostamento della direzione, all’incertezza sul futuro industriale e al ridimensionamento dei livelli occupazionali di Pietrafitta (malgrado il nuovo impianto manca una visione industriale per il futuro), alla chiusura dell’impianto di Bastardo (che negli anni ’90 occupava circa 240 unità più l’indotto) e alla chiusura, sempre in quel territorio, del polo di eccellenza di formazione dell’Enel – il Nucleo Addestramento Specialistico a Gualdo Cattaneo”. “Passando agli asset ternani – proseguono Ribelli, Di Noia e Gramaccioni –, oltre alla chiusura del laboratorio misure e prove e teletrasmissioni abbiamo assistito a un grande ridimensionamento della forza lavoro delle officine di Manutenzione Specialistica che si occupa di manutenzione a livello nazionale (un tempo si contavano 150 unità e oggi meno di 20). In questo caso abbiamo subito un’esternalizzazione delle attività a vantaggio di aziende esterne prevalentemente di fuori regione”. “Oltre a questo, sempre nel ternano – aggiungono i segretari -, c’è stata una riduzione anche del personale che presidia e gestisce la manutenzione degli impianti dell’asset della nostra realtà. Questo si riflette sulla sicurezza degli operatori e sulla sicurezza idraulica del territorio. Se venisse meno la conoscenza degli impianti che hanno i lavoratori del posto di teleconduzione sarebbe un’aggravante e un ulteriore rischio per gli operatori degli impianti e delle dighe, soprattutto nella gestione delle emergenze idriche (piene e maltempo)”.
Alla luce di tutto questo, i sindacati dicono “no” a un ulteriore depauperamento del territorio “effettuato da Enel – affermano i segretari di Fitctem Terni, Flaei Umbria e Uiltec Umbria – in modo unilaterale. Noi chiediamo per questo la creazione di un tavolo partecipativo e fattivo con le istituzioni locali, regionali e nazionali, per far sì che l’azienda torni a investire in maniera concreta in Umbria. Chiediamo inoltre a tutte le forze istituzionali, alla Regione Umbria in particolare, quale proprietaria della concessione, di lavorare a un percorso con Enel diverso da quello intrapreso fino a oggi, in modo che siano incrementati gli investimenti nel nostro territorio con l’obiettivo di accrescere le funzioni attualmente presenti e aumentare i livelli occupazionali e lo sviluppo del territorio ternano. Dobbiamo tornare al nostro prestigioso passato: per troppo tempo abbiamo assistito all’allontanamento dall'Umbria di centri direzionali e produttivi da parte di molteplici aziende (alcune a partecipazione statale). Tutto questo non possiamo più tollerarlo ma, soprattutto, non possiamo più permettercelo”. “Oggi, qui, con questo presidio che ha visto una larga partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici di Enel Green Power – proseguono i segretari –, Filctem, Flaei e Uiltec ribadiscono la loro assoluta contrarietà alla chiusura del posto di teleconduzione di Terni”. “Alle istituzioni e ai rappresentanti politici, che ringraziamo per la loro presenza – concludono Ribelli, Di Noia e Gramaccioni – chiediamo di sostenere con maggiore incisività questa nostra vertenza per non delocalizzare e smantellare un asset importante del polo idrico ternano. Esortiamo, a questo punto, a difesa del PT di Terni, una battaglia istituzionale di tutte le forze politiche unite ai sindacati, volta al mantenimento di obiettivi comuni a difesa del territorio e degli impegni presi a conclusione della manifestazione”.

 

Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil Umbria



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