‘Giù le mani dalla Flotilla’: mobilitazione territoriale di Cgil Perugia, Udu Perugia e Altrascuola Perugia
Presidio a Perugia in piazza della Repubblica lunedì 15 settembre alle 18
(AVInews) – Perugia, 11 set. – “Non basta esprimere preoccupazione, occorre agire ora, con coraggio e responsabilità. Come Cgil Perugia, Udu Perugia e Altrascuola Perugia facciamo appello alle forze democratiche, alle associazioni e realtà solidali e a tutte le cittadine e i cittadini per costruire insieme una grande mobilitazione”.
Con queste parole, Cgil Perugia, Udu Perugia e Altrascuola Perugia danno appuntamento per un presidio lunedì 15 settembre alle 18 in piazza della Repubblica a Perugia.
“La nostra voce deve superare ogni tentativo di censura, per affermare con chiarezza: ‘Giù le mani dalla Flotilla’. Nelle ultime ore – spiegano gli organizzatori del presidio – la Flotilla è stata colpita già due volte da un attacco aereo volto a incendiare le imbarcazioni. Si tratta di episodi che confermano quanto sia intollerabile la pressione di chi, pacificamente, si oppone all’occupazione e al genocidio. Per questo scendiamo in piazza in sostegno alla Global Sumud Flotilla: come cittadini e cittadine abbiamo il dovere di mantenere alta l’attenzione per garantire protezione all’equipaggio e permettergli di portare a termine la missione. Chiediamo alle istituzioni italiane ed europee di assumere una posizione netta e di intervenire con decisione, per garantire un’efficace protezione diplomatica alla Flotilla e pretendere il rispetto del diritto internazionale, ripetutamente infranto dal governo israeliano e a cui invece si appella la Flotilla”.
“La Global Sumud Flotilla – ricordano gli organizzatori del presidio – è un’iniziativa umanitaria internazionale partita dal basso, con una missione chiara: rompere l’assedio di Gaza e l’embargo che impedisce l’ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese, martoriata dal genocidio. A bordo ci sono attivisti e attiviste da tutto il mondo, donne e uomini che hanno scelto la via della nonviolenza per denunciare crimini che non possono più restare sotto silenzio”.