Pampanelli (Cgil Perugia): “Serve piano di rilancio industriale per Umbria. Noi in piazza a scioperare contro la manovra”
Conferenza stampa sulle ragioni dello sciopero generale del 12 dicembre
(AVInews) – Perugia, 5 dic. – Si è tenuta venerdì 5 dicembre la conferenza stampa del segretario generale della Camera del lavoro di Perugia Simone Pampanelli sulle ragioni dello sciopero generale organizzato dalla Cgil il 12 dicembre, con manifestazione regionale a Perugia con partenza da piazza Partigiani alle 9 e arrivo del corteo in piazza IV Novembre. Oltre ai vertici sindacali regionali, sarà presente anche il segretario generale nazionale della Flai Giovanni Mininni.
“Saremo in piazza per cercare di cambiare una manovra di bilancio profondamente sbagliata - ha detto Pampanelli - che parla di riarmo e non dà risposte alle cittadine e ai cittadini. In Umbria abbiamo tante questioni aperte e interi settori in forte crisi. Occorre una politica di rilancio che sia frutto di un dialogo tra Regione e Sindacati, per sviluppare una cabina di regia per una vera strategia di sviluppo economico e industriale del territorio”.
Tanto per fare un esempio concreto, un tema caldo di questi giorni è la vicenda della fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno in Unicoop Etruria. Si annuncia la chiusura di 24 punti vendita nel centro Italia, 10 dei quali si trovano in Umbria, con l’obiettivo dichiarato di contenere i costi ed efficientare le attività. Nei soli uffici si dichiarano 180 esuberi ma, se si considera anche la rete commerciale, se ne aggiungono 340, per un totale di 520 posti di lavoro a rischio.
Non meno importanti le questioni demografiche: “A Perugia – ha proseguito Pampanelli – l’11,6% della popolazione ha tra 0 e 14 anni, il 61,9% tra i 15 e i 64 anni. Gli over 65 rappresentano invece il 26,4%. Occorre un piano di sviluppo che da una parte crei assistenza per i più anziani, e dall’altra aiuti i giovani a realizzarsi senza emigrare”.
“Tra le altre cose - ha concluso il segretario - le scelte del governo mettono a rischio anche il trasporto pubblico locale, finora gestito a livello ministeriale e dalle Regioni, che verrà messo al bando e quindi privatizzato. Per tutte queste ragioni saremo in piazza a protestare”.