(AVInews) – Perugia, 18 dic. – Massiccia adesione tra i lavoratori di Unicoop Etruria alla giornata di sciopero nazionale indetta giovedì 18 dicembre dalle organizzazioni Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per contrastare il piano industriale presentato dalla neonata cooperativa, che prevede consistenti cessioni di punti vendita, esuberi e un forte ridimensionamento delle sedi amministrative. In Umbria, nel magazzino e nella sede amministrativa di Castiglione del Lago si parla rispettivamente dell’80 e del 60 per cento di astensione dal lavoro, mentre molti punti vendita del territorio regionale sono riusciti ad aprire solo con grandi difficoltà. Numerosi anche i lavoratori intervenuti al presidio promosso dalle organizzazioni sindacali e dalla Rsu davanti alla sede castiglionese di Unicoop Etruria. Oltre ai rappresentanti sindacali di Filcams, Fisascat e Uiltucs e delle organizzazioni confederali regionali Cgil, Cisl e Uil, erano presenti anche vari rappresentati delle istituzioni locali e regionali, con i sindaci Matteo Burico (Castiglione del Lago), che già nei giorni e mesi scorsi aveva ribadito la sua vicinanza alla lotta dei lavoratori, Fausto Risini (Città della Pieve), Luca Dini (Paciano) e Sandro Pasquali (Passignano sul Trasimeno) – anche a dimostrazione della preoccupazione per le conseguenze socio-economiche che un ridimensionamento di un’impresa importante come Unicoop Etruria potrebbe avere in questo territorio –, e i consiglieri regionali Cristian Betti, Fabrizio Ricci e Nilo Arcudi.
“Senza neanche mettere in campo concreti tentativi di rilancio e investimento – spiegano le organizzazioni sindacali – dopo anni di inefficienze e scelte gestionali discutibili, da noi puntualmente contestate, ancora una volta si prova a scaricarne il costo sul personale dipendente: la grande partecipazione di oggi e l’attenzione espressa anche da molte istituzioni locali, testimonia che i lavoratori non lo accetteranno e andranno fino in fondo per ottenere risposte adeguate”. “Pretendiamo un impegno vero sul futuro della rete vendita – fanno sapere ancora i sindacati – con investimenti sulle strutture e sul lavoro, il mantenimento di funzioni e personale a Castiglione, prospettive chiare per l’insegna Superconti e soprattutto tutela occupazionale per tutte e tutti, con adeguate garanzie sul fronte economico, normativo e contrattuale in caso di cessioni a terzi”.
Per la sede amministrativa di Castiglione del Lago, in particolare, i sindacati chiedono che le siano affidate precise funzioni e il mantenimento di un numero importante di lavoratori, anche con l’attivazione dello smart working per dialogare a distanza con la sede di Vignale. “Eventuali esuberi – aggiungono i sindacati – possono essere ricollocati nel magazzino di Castiglione del Lago che, come ci ha comunicato la cooperativa, sarà oggetto a un forte investimento e di una reinternalizzazione di quei reparti che dieci anni fa furono spostati a Terni. Fermando immediatamente ogni forma di esternalizzazione. Per la rete vendita della provincia di Perugia si parla della chiusura di sei negozi che contano circa 40 dipendenti: chiediamo la ricollocazione nei negozi limitrofi che sono attualmente sotto organico”.
Intanto, lunedì prossimo, il 22 dicembre, è previsto un incontro tra i vertici della Regione Umbria, sindacati e azienda da cui ci si augura possano uscire certezze per i lavoratori e per i territori coinvolti.