(AVInews) – Perugia, 15 set. – “Non badiamo ai numeri, quello che conta è la qualità di un evento che cresce di anno in anno, unisce, rafforza amicizie e ne fa nascere di nuove all’insegna della passione per il ciclismo, che è amore per la propria terra e per le proprie radici”. Commenta così Cesare Galletti, presidente dell’associazione dilettantistica sportiva ‘Francesco nei sentieri’, la decima edizione della ciclostorica che anche quest’anno ha accolto numerosi ciclisti da tutta Italia in sella alle proprie biciclette d’epoca per una due giorni di evento che ha saputo unire sport e cultura a Perugia: il sabato con una serie di eventi collaterali, uno su tutti la conferenza su ‘Curzio Malaparte, tra Coppi e Bartali, il Cristo proibito e l’amore per Perugia’, a cui hanno preso parte Giancarlo Brocci, ideatore e fondatore de L’Eroica, Giordano Cioli, fotoreporter de L’Eroica, Luca Ferrucci, amministratore unico di Sviluppumbria e Pierluigi Vossi, assessore allo sport del Comune di Perugia, e la domenica con la cicloturistica d’epoca che attraverso due percorsi, il corto di 58 chilometri e il lungo di 104 chilometri, ha attraversato borghi e sentieri della provincia perugina, partendo dai Giardini del Frontone e facendo ritorno in piazza IV novembre.
“L’associazione Francesco nei sentieri – ha spiegato Galletti – organizza durante l’anno diversi eventi culturali ed è impegnata anche nello sviluppo di un percorso cicloturistico permanente che mira a collegare diverse città dell’Umbria e della Toscana per valorizzare le bellezze locali. Nonostante le sfide burocratiche e logistiche, l’obiettivo è creare una rete ciclabile completa, anche in collaborazione con eventi consolidati come ‘L’Eroica’, per incentivare il turismo sostenibile e la riscoperta del patrimonio paesaggistico”.
“È un evento importante per la città di Perugia e non solo – ha evidenziato l’assessore Vossi – una manifestazione che attira molti cicloturisti e offre un’occasione per esplorare la città e le bellissime colline che la circondano. Inoltre, propone una serie di attività che uniscono sport e cultura, una combinazione fondamentale per favorire una buona qualità della vita”.
Particolarmente partecipata e apprezzata è stata la conferenza su Curzio Malaparte (vero nome Kurt Erich Suckert), scrittore e saggista di Prato, nonché giornalista, militare, poeta, sceneggiatore e regista cinematografico, che si è tenuta a palazzo della Penna. Nel salone Apollo esposte anche fotografie inedite di Malaparte, dall’archivio di Giordano Cioli, lo stesso che ha fornito documenti per il libro ‘Malaparte proibito’, presentato al pubblico perugino. Un libro nato dalla penna di Massimiliano Bellavista che racconta un Malaparte intimo e ‘proibito’ perché fuori dagli stereotipi e dalle etichette. Di Malaparte, delle sue mille sfaccettature, della sua passione per il ciclismo e del suo ricordo di Perugia e degli umbri hanno parlato i diversi relatori: Cioli ha ricordato che il padre Loreno, contadino della Val d’Orcia, ha assistito Malaparte durante le riprese de ‘Il Cristo proibito’, prestandogli il proprio carro; a causa di un forte temporale, poi, Malaparte si è fermato per tre giorni a casa loro, lasciando lettere inedite che non è più tornato a riprendere, essendo morto nel 1957, e Cioli le ha custodite e studiate, appassionandosi al personaggio e raccogliendo negli anni altro materiale su di lui.
Brocci ha ricordato il Malaparte che scrisse il saggio su Bartali e Coppi, citando le differenze tra l’eroe-uomo (Bartali) e il campione-robot (Coppi), tra l’agricoltore, figlio della fede (Bartali) e l’operaio, figlio del libero pensiero e scettico (Coppi); infine il professor Ferrucci, ha parlato della “figura eclettica che ha saputo tracciare elementi dei Toscani e degli Umbri di particolare significato e valore; ha vissuto l’epoca tragica delle due guerre mondiali, nella Prima come volontario e nella Seconda come corrispondente sul fronte orientale e proprio dalla guerra è stato particolarmente toccato. Vivere la quotidianità a fianco di molti soldati toscani e umbri gli ha consentito di tracciare una sorta di identikit dell’umbro: pacifico, spirituale, taciturno e anche un po’ matto; e poi il suo legame con il mondo del ciclismo: il ciclismo per lui era una metafora della vita. Se c’è un legame tra Umbria e Toscana, e Curzio Malaparte rappresenta anche un ponte tra le due regioni, sta anche nel ciclismo e nel cicloturismo. Come Sviluppumbria vogliamo crederci, valorizzando eventi cicloamatoriali diffusi come Francesco nei sentieri. Il nostro primo compito sarà ascoltare le associazioni per costruire una progettualità capace di potenziare l’attrattività turistica degli eventi cicloamatoriali e per costruire una rete regionale di percorsi che in parte possano essere interconnessi con la bassa Toscana, senza dimenticare la nostra Valnerina, un territorio straordinario per un turismo esperienziale outdoor”.
Rossana Furfaro