SOCIETÀ
  by Rossana Furfaro Published: martedì 13 maggio 2025 16:55:48

Terni, i sindacati inquilini ribattono punto su punto all’assessore Maggi

Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini ritornano su contributo affitti, emergenza abitativa, mobilità degli alloggi e partecipazione alle commissioni - “In città 400 appartamenti vuoti non assegnati perché necessitano di manutenzione”

(AVInews) – Terni, 13 mag. – “Il sindacato vuole solo che si risolvano i problemi. Non abbiamo preconcetti. Chi li risolve è nostro amico, chi non li risolve si prende le nostre critiche e le nostre proteste sotto le sedi istituzionali, siano essi il Comune, la Regione o il Governo. Il nostro compito è solo quello di difendere i cittadini deboli”. Nella conferenza stampa indetta martedì 13 maggio alla Camera del lavoro di Terni, in risposta alle critiche e alle accuse giunte dall’assessore all’edilizia residenziale pubblica del Comune di Terni, Giovanni Maggi, sui temi di politica abitativa oggetto di un precedente incontro con i giornalisti, le organizzazioni sindacali degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini hanno innanzitutto voluto sgomberare il campo da ogni equivoco: “Le nostre osservazioni – hanno ribadito – vengono rivolte a tutti i soggetti coinvolti, ognuno per le sue competenze e indistintamente dal partito politico di appartenenza. Il Comune deve occuparsi di redigere i suoi regolamenti e organizzare il lavoro dei suoi organi. Gli altri enti si occuperanno dei loro compiti. Per cui non ci aspettavamo tale reazione stizzita dell’assessore Maggi, ma tutt’al più un sollecito da parte sua alla Regione e ad Ater a intervenire su quanto di loro competenza”. Chiarita questa questione, Rossano Iannoni per Sunia Umbria, Matteo Lattanzi per Sunia Terni, Gino Bernardini per Sicet Umbria e Jacopo Desantis per Uniat Terni sono entrati nello specifico delle questioni. Innanzitutto il tema dei contributi per gli affitti: “È assolutamente normale – hanno spiegato i rappresentanti degli inquilini – che il sindacato chieda al Comune un contributo per gli affitti, intervento che viene fatto in molte città d’Italia. Dire che la competenza è unicamente della Regione, lavandosene così le mani, è una mancanza di sensibilità verso tante famiglie che non riescono più a pagare l’affitto e rischiano quindi lo sfratto. Il Comune deve sentire questo problema anche come suo, anche perché il cittadino sfrattato si rivolgerà poi a questo ente per chiedere un aiuto. Ma la stessa richiesta di fondi l’abbiamo fatta alla Regione Umbria e al Governo. Ognuno deve fare la sua parte”.

C’è poi il tema dell’emergenza abitativa. “Sono anni – hanno ricordato Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini – che chiediamo un bando aperto. C’è bisogno che il Comune e l’Ater mettano a disposizione appartamenti per chi ha un’emergenza immediata e non può aspettare il prossimo bando per una casa popolare, magari tra due anni. Bisogna porsi questo problema, perché la povertà sta aumentando e cresce il numero di persone che finisce in mezzo alla strada senza essere in grado di rivolgersi né al mercato libero delle case né a quello a canone concordato”. C’è infine, il tema delle mobilità degli alloggi, questione anche questa, spiegano i sindacati, che “è stata sollevata sia al Comune che alla Regione”. “Se una persona abita al terzo piano di un palazzo senza ascensore – si domandano i rappresentanti delle organizzazioni sindacali – e, all’improvviso, per motivi di salute non è più in grado di salire o scendere le scale, cosa dovrebbe fare? Aspettare il prossimo bando, magari sempre tra due anni, e nel frattempo rivolgersi alla Croce rossa? Anche in questo caso è necessario un bando sempre aperto che consenta di affrontare la problematica nel momento in cui si verifica, senza dover aspettare le tempistiche di un normale bando”.

Ma c’è anche un’altra questione sollevata dall’assessore Maggi: l’opportunità che nella commissione che assegna gli alloggi sia prevista anche la presenza di un rappresentante degli inquilini poiché, secondo Maggi, “le domande per gli alloggi vengono fatte con il supporto delle organizzazioni sindacali e non è corretto che chi ha collaborato alla presentazione delle domande vagli le istanze. I sindacati – aveva affermato l’assessore – sono portatori di interesse e non è giusto che facciano parte delle commissioni giudicatrici”. In questo caso non è mancata l’ironia, amara, da parte dei sindacati. “Se ci pensassero il Comune, gli assistenti sociali o gli sportelli dei cittadini ad aiutare le persone a redigere le domande, la cui compilazione è estremamente complessa per chi non è competente – hanno risposto Iannoni, Lattanzi, Bernardini e Desantis –, noi verremmo sollevati da una grande incombenza. Magari fosse così, ma purtroppo nessun ente si occupa di questo, neanche di aiutare una persona anziana a fare lo Spid o a compilare una pratica al computer. Nessuno, solo noi. Tant’è che i tre quarti delle domande presentate passano per gli uffici delle organizzazioni sindacali. E nel caso, invece, il Comune si prendesse questo incarico di assistere i cittadini, quindi poi il Comune non dovrebbe essere presente in commissione per conflitto di interesse? Non scherziamo. La commissione si occupa solo di verificare che quanto certificato dai cittadini rispetti quanto previsto dalle leggi”.

Ma i sindacati hanno voluto affrontare anche un’altra nota dolente, quella degli appartamenti pubblici vuoti e non assegnati perché necessitano di manutenzione. “In Umbria – hanno fatto sapere i sindacati – ci sono circa mille appartamenti che rientrano in questa categoria e di questi, quattrocento (il 40%) sono solo a Terni. In tutta Perugia invece sono centosettanta. Una differenza enorme. Le richieste di case popolari a Terni sono circa seicento e a disposizione ci sono appena una settantina di case. Se riuscissimo a sistemare anche solo una parte di quei quattrocento appartamenti avremmo quasi risolto il problema dell’edilizia residenziale pubblica in città. In questo caso chiediamo nuovamente alla Regione che dal prossimo bilancio vengano stanziati ogni anno dai 5 ai 7 milioni di euro per iniziare a mettere mano a queste manutenzioni e mettere a disposizione di chi ne ha bisogno tali appartamenti così che avremmo risolto anche buona parte dei restanti problemi di cui abbiamo parlato anche oggi”.

 

Nicola Torrini



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