Trasporto pubblico locale, Filt Cgil e Faisa Cisal: “Massiccia adesione” a sciopero
Per i sindacati l’astensione è stata all’80%. Presidio a Perugia in piazza Italia
(AVInews) – Perugia, 15 set. – ‘Tpl, lottò ma perì sotto i colpi delle istituzioni’ si legge sui volantini che da stamattina (lunedì 15 settembre) circolano in piazza Italia a Perugia, dove Filt Cgil e Faisa Cisal dell’Umbria hanno dato vita ad un presidio davanti ai palazzi di Regione e Prefettura, in concomitanza con lo sciopero del trasporto pubblico locale in Umbria, per il quale evidenziano una “partecipazione massiccia, stimata sull’80%”.
I sindacati sono scesi in piazza per dire ‘No alla divisione in quattro lotti’ del servizio di Trasporto pubblico locale (Tpl) e “l’alta adesione che c’è stata è un segnale fortissimo – ha affermato Ciro Zeno, segretario generale Filt Cgil Umbria –. Hanno aderito iscritti e non iscritti al sindacato perché molti hanno a cuore questa battaglia, vibra l’anima quando si parla di perdita di posti di lavoro. Oggi è il dodicesimo sciopero che facciamo e non ci arrenderemo fino a quando le istituzioni non ascolteranno questo grido, ‘No ai quattro lotti’, perché significa devastare un settore strategico per l’Umbria. Il trasporto pubblico locale non può essere messo a mercato, è un servizio universale. È cambiata la Giunta ma non le linee di indirizzo. Siamo di fronte a una politica debole, che non ha la forza di contrapporsi ai dirigenti che, ahimè, determinano le scelte politiche. I dirigenti pensano in maniera matematica, i politici dovrebbero pensare per la comunità, si è perso quest’ultimo passaggio”.
“L’adesione allo sciopero è stata alta – ha aggiunto Cristian Di Girolamo, segretario generale Faisa Cisal Umbria – ma siamo preoccupati perché nonostante sia cambiata l’amministrazione regionale non è cambiato nulla per il Tpl. Siamo qui per difendere il diritto alla mobilità per i cittadini e il diritto all’occupazione per i lavoratori. Fare una gara a quattro lotti non dà speranze positive, le clausole sono insufficienti quindi speriamo che questa nostra azione dia uno slancio per rivedere tutto quanto. Un gestore unico crea economie di scala, dividere in quattro lotti significa non poter ottimizzare il personale e i mezzi rispetto al servizio; questa cosa, se dovesse accadere, porterà un aumento delle spese e precarietà tra i lavoratori”.